Salute mentale oltre la moda
Visitando il Moco Museum di Amsterdam, mi sono imbattuta in un’opera che mi ha colpita più di tante altre. Non per la tecnica, non per i colori. Ma per la scritta.
I was mentally ill before it was cool.
Era scritto così, senza filtri. Diretto come un pugno. Un’opera che non ha bisogno di cornici: ti entra dentro e ci resta.
In quella frase ci ho visto tanto. Ci ho visto me stessa, gli amici, il mondo in cui viviamo. Un mondo in cui, finalmente, la salute mentale non è più solo un tabù. In cui se ne parla, si scrivono libri, si fanno post su Instagram, si ascoltano podcast. E va bene così. È un passo avanti.
Ma c’è anche un lato meno semplice da digerire: la tendenza a trasformare ogni cosa – anche la sofferenza – in una moda. In uno slogan da t-shirt. In un’estetica più che in un’esperienza autentica.
Dalla provocazione alla consapevolezza
Quella citazione, potente e cruda, è una provocazione. Ma è anche un grido. La sofferenza mentale non è mai cool. Non è trendy. Non è una fase.
È notti insonni che sembrano non finire mai. È silenzi pesanti anche in mezzo alla folla. È un’ansia che ti stringe il petto senza motivo apparente. È la fatica di chiedere aiuto quando il mondo ti dice che dovresti essere “forte”.
Il dipinto mi ha fatto riflettere su come, troppo spesso, cerchiamo di dare una forma accettabile a qualcosa che di accettabile ha poco. Non per vergogna, forse. Ma per paura. Perché la verità fa paura.
E allora mascheriamo il dolore con l’ironia. Con una caption accattivante, un emoticon….un gif.
Ci va bene così. Ma quanto ci perdiamo, a forza di semplificare?
Non so se oggi sia il giorno dedicato alla salute mentale. Forse sì. Forse no. Ma dovrebbe esserlo ogni giorno.
Eh già, la mente è il luogo in cui tutto comincia. Dove nasce l’amore, la paura, la creatività, il caos.
Prendersene cura non dovrebbe essere un’eccezione. Dovrebbe essere un’abitudine. Un diritto. Un dovere verso noi stessi.
Se anche tu, leggendo queste righe, ti sei sentito toccato dentro, sappi che non sei solo.
Non sei mai solo.
Neanche quando sembra.



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